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Autorizzazione Unica Ambientale (AUA): come funziona e quando è necessaria

A.U.A. Autorizzazione Unica Ambientale

L’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) rappresenta uno degli strumenti principali per semplificare le pratiche amministrative nel settore della gestione ambientale per le piccole e medie imprese. 

Questo provvedimento, introdotto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 13 marzo 2013, consente di accorpare diversi titoli abilitativi in un’unica autorizzazione, riducendo così la burocrazia e facilitando le imprese nell’adempimento delle normative ambientali.

In questo articolo, analizzeremo cos’è l’AUA, chi deve richiederla e quali sono le sue implicazioni.

Contenuti

Cos’è l’AUA

L’AUA è un’autorizzazione che permette alle imprese di ottenere un’unica approvazione per diversi aspetti legati alla gestione ambientale.

Si tratta di un provvedimento semplificato che sostituisce una serie di autorizzazioni ambientali precedentemente richieste in modo separato. L’obiettivo dell’AUA è snellire i processi autorizzativi e garantire una gestione più efficiente degli obblighi ambientali per le imprese.

Chi deve richiedere l’Autorizzazione Unica Ambientale

L’AUA deve essere richiesta dalle piccole e medie imprese (PMI) e da altre attività non soggette a valutazione di impatto ambientale (VIA) o autorizzazione integrata ambientale (AIA). In particolare, le imprese che esercitano attività con impatto sull’ambiente, come scarico di acque reflue o emissioni in atmosfera, devono ottenere questa autorizzazione per operare in conformità con la legge.

Quando è necessaria l’AUA

L’AUA è necessaria quando un’impresa o un’attività deve ottenere una o più delle autorizzazioni ambientali previste dalla normativa. Le situazioni in cui si rende obbligatoria includono la gestione delle acque reflue, l’emissione di sostanze in atmosfera, l’utilizzo di impianti di stoccaggio dei rifiuti e la gestione delle emissioni acustiche. Questo processo è fondamentale per garantire che le attività aziendali siano svolte in conformità con le norme ambientali e per prevenire possibili danni all’ambiente.

Le imprese devono richiedere l’AUA allo Sportello Unico per le Attività Produttive SUAP del Comune di competenza tramite presentazione telematica:

– prima di avviare una nuova attività, stabilimento o impianto;

– alla scadenza del primo titolo abilitativo di competenza dell’AUA,;

– in caso di rinnovo o variazioni significative che rendano necessaria una nuova domanda anche per un solo titolo abilitativo tra quelli inclusi.

Chi non è tenuto a chiedere l’autorizzazione AUA

Non tutte le imprese sono obbligate a richiedere l’AUA. Le attività soggette a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) o AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) non rientrano nell’obbligo di richiesta dell’AUA. Inoltre, alcune microimprese che non hanno impatti ambientali significativi possono essere esonerate dal presentare tale richiesta, sebbene sia sempre necessario valutare caso per caso.

Quali sono i 7 titoli abilitativi sostituiti dall’AUA

L’AUA sostituisce fino a sette diversi titoli abilitativi, semplificando enormemente il processo autorizzativo. I titoli ambientali sostituiti sono:

  1. Autorizzazione agli scarichi di acque reflue.
  2. Autorizzazione alle emissioni in atmosfera.
  3. Comunicazione sulle emissioni acustiche.
  4. Autorizzazione allo stoccaggio di rifiuti.
  5. Permesso per l’uso delle risorse idriche.
  6. Autorizzazione per gli impianti che producono inquinanti.
  7. Eventuali altre autorizzazioni previste dalle normative regionali o settoriali.

Modulistica, tempistiche e durata

La richiesta dell’AUA va presentata tramite un portale telematico, generalmente gestito dagli enti locali o dalle camere di commercio. Con il DPCM dell’8 maggio 2015, è stato introdotto un modello unico di domanda di AUA valido su tutto il territorio nazionale, con adattamenti previsti dalle singole Regioni.

Le tempistiche per il rilascio dell’AUA variano in base a due situazioni principali:

Se l’AUA sostituisce autorizzazioni ambientali con procedimenti che si concludono entro 90 giorni, l’Autorità competente emette il provvedimento finale e entro 90 giorni lo invia al SUAP, che rilascia l’AUA. Il SUAP ha comunque la facoltà di convocare la conferenza dei servizi nei casi previsti dalla normativa.

Se l’AUA sostituisce titoli ambientali con procedimenti che richiedono più di 90 giorni, il SUAP ha l’obbligo di convocare la conferenza dei servizi entro 30 giorni. L’Autorità competente, salvo richieste di integrazione, deve adottare il provvedimento finale entro 120 giorni dalla ricezione della domanda.

L’autorizzazione AUA ha una durata di 15 anni, al termine dei quali deve essere rinnovata. La domanda di rinnovo deve essere presentata al SUAP almeno 6 mesi prima della scadenza.

Sanzioni

La mancata richiesta dell’AUA o l’inosservanza delle condizioni riportate nell’autorizzazione possono comportare sanzioni amministrative e penali. Le multe variano a seconda della gravità dell’infrazione, e nei casi più gravi possono comportare la sospensione dell’attività o il sequestro degli impianti non conformi. È quindi fondamentale rispettare tutte le normative vigenti per evitare ripercussioni legali e danni alla reputazione dell’azienda.

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